Ho ricominciato a ballare!😍

Ho ricominciato a ballare e non so se sono mai stata così contenta di farlo.

Nei miei piani non c’era quello di ricominciare danza, ma circa un mesetto fa Marzia, una mia vecchia compagna di classe, mi ha detto che il corso di danza contemporanea che lei aveva iniziato da un mesetto non sarebbe potuto proseguire se non ci fossero stati altri iscritti, perciò stava cercando qualcuno che iniziasse il corso. Io a primo impatto ho detto di no, tra università, ripetizioni e pizzeria non sapevo se ce l’avrei fatta. Poi però ci ho ragionato meglio: era solo una volta a settimana e soprattutto era di mercoledì. Se fosse stato giovedì o venerdì sarebbe stato un problema perché sono giorni molto variabili tra laboratori e tirocinio ma il mercoledì ho solo lezione in università e per le 16:30 sono a casa. Inoltre il pagamento è diviso in due rate, perciò se per caso nel secondo semestre gli orari fossero cambiati non avrei rinnovato l’iscrizione. Infine danza contemporanea mi ha sempre ispirata come genere, perciò ho deciso di provarci.

Primo giorno di prova: una volta entrata nella sala da ballo mi sono seduta a lato della stanza in attesa che finisse la lezione precedente. Ero elettrizzata. Da quanto non entravo in una sala da ballo!

Dopo essermi presentata (le altre facevano lezione già da un mesetto) ed essermi sentita accolta dall’insegnante (già mi chiamava Marti quindi eravamo sulla giusta strada ahaha) era ora di iniziare.

Appena mi sono messa davanti allo specchio pronta per iniziare, mi sono chiesta come avessi fatto a stare così lontana da una sala da ballo per tutto quel tempo. Una delle prime cose che mi sono sentita dire è stata: ‘’sei pronta a rotolarti per terra come gli psicopatici?’’😂 fa ridere come frase, ma rende molto l’idea della danza contemporanea. I movimenti sono molto fluidi, collegati, morbidi (o almeno così dovrebbero essere).

Durante questa prima lezione ho notato che c’erano molti movimenti che non ero abituata a fare (conferma ne sono i dolori del giorno dopo, anche se erano dovuti anche al fatto che non facevo movimento da troppo), ma nonostante questo sono felice di impararli, mi piace proprio come stile, anche se mi sono resa conto che si vede il mio retaggio di danza moderna. Un po’ di volte mi sono sentita dire ‘’guarda che quello e più moderna che contemporanea’’, però dai… ci sta… significa che qualcosa in questi anni ho imparato!😅 Si tratta solo di abituarsi a un altro stile (che già mi piace molto).

Ma più di tutto mi sono sentita considerata, non so se l’insegnante lo facesse per avere una nuova iscritta, sicuramente un po’ sì, però non ero abituata a ricevere tutte quelle attenzioni, anzi uno dei motivi per cui avevo lasciato era perché non mi trovavo più bene nel mio gruppo, sia con le compagne sia con le insegnanti, mi sentivo poco calcolata. Diciamo che lì ho trovato un ambiente in cui mi trovo a mio agio e soprattutto ho potuto confermare l’interesse per il genere contemporaneo.

Una volta uscita da lezione non avevo dubbi: mi sarei iscritta.

La settimana successiva è successa una cosa fantastica😍 Dovevamo fare un lavoro in coppie: una dava un input e l’altra doveva muoversi seguendo l’input. Eravamo un po’ impedite perciò l’insegnante ha chiesto una cavia per mostrare a tutte come fare. Ha scelto me.

Ha fatto partire la musica: Perfect di Ed Sheeran. Mi ha detto di stare rilassata e farmi guidare. Non ho ancora capito come sia accaduto ma mi ha fatto ballare, praticamente era lui a muovermi. Il momento più bello è stato quando mi ha sollevata prendendomi per il fianco e facendomi girare. Cioè WOW! Non mi era mai capitato nulla del genere e quel momento è stato la conferma di quanto siano fantastici i passi a due. Farli sarebbe il mio sogno. Peccato che sia stato breve, il tempo di capire bene cosa fare ed era finito tutto, infatti non ricordo nemmeno cosa ho fatto se non quel giro, però mi ricordo come mi sono sentita: felice e libera. A tempo con la musica e soprattutto sentivo sintonia. A un certo punto era come se il mio corpo si muovesse senza che il mio cervello dicesse nulla. L’esempio del giro… nel momento in cui mi ha sollevata ho tirato le punte, ma senza nemmeno pensarci. Tutto veniva automatico senza averlo stabilito. Quanto avrei voluto che qualcuno avesse fatto un video per rivedermi! Ovviamente so che il merito era soprattutto suo, ma se imparassi meglio questo genere potrei essere più ‘’attiva’’ in questo lavoro di coppia. Peccato che ovviamente nel gruppo non ci siano ragazzi e i passi a due resteranno sempre un sogno irraggiungibile per me.

Una volta finito il pezzo ero tipo confusa da quanto appena successo infatti non riuscivo a fare altre se non sorridere. Una volta finita la lezione mi sembrava giusto dirgli quanto mi fosse piaciuto quel momento. Tutte le altre ragazze sono molto silenziose, insomma dal mio punto di vista non mostriamo quanto siamo felici di stare lì perciò volevo dargli un riscontro positivo.

Alla fine di questa lezione ho inoltre realizzato che per tre settimane non avrei fatto danza perché il mercoledì successivo sarei andata da Giulia a Pavia per il compleanno e quello dopo ancora non poteva esserci l’insegnante. Quando l’ho realizzato mi è dispiaciuto in un modo che MAI era capitato.

Le tre settimane sono passate comunque in fretta e una volta giunto il giorno di ricominciare non avevo voglia di andare (inizialmente). Forse ero stanca visto che ero stata a Milano tutto il giorno, ma dopo una super merenda che mi ha caricata mi è venuta voglia di andare.

Anche la terza lezione è stata bella. Nulla di particolare questa volta, ma ero felice di stare lì e il tempo è volato. A fine lezione parlando del saggio l’insegnante ci ha detto che vorrebbe farci ballare una canzone di ‘’the greatest showman’’. Io senza rendermene conto ho fatto un verso che ora non so spiegarvi😂 e con gli occhi spalancati ho chiesto quale. È indeciso su due ma io farei entrambe da quanto sono belle. Comunque non ci volevo credere. Io ADORO quel musical (guardatelo).

Purtroppo quel giorno è anche arrivata una brutta notizia: l’anno prossimo non insegnerà più qui da noi. Io non so cosa farò l’anno prossimo, ma non capisco perché ora che mi sembra quasi tutto perfetto debba già finire.

In realtà però più che aver paura che prima o poi finirà anche questa esperienza, ho paura che prima o poi questo corso diventi normalità. Per mesi e mesi l’ultimo anno in cui ho fatto danza non avevo voglia di andare. Poi magari quando ero lì mi passava, ma non era normale che tutte le volte che avevo lezione avrei preferito stare a casa. Questo vorrei proprio che non mi accadesse. È come se avessi appena riscoperto la danza e non voglio che diventi un peso.

Il fatto di andare solo un’ora una volta a settimana aiuta secondo me. Perché facciamo così poco che ogni volta è come se non ne avessi abbastanza, perciò non vedo l’ora che arrivi il mercoledì dopo. Insomma, fare così poco è negativo perché fisicamente è pochissimo e inoltre non imparerò chissà cosa, però può avere come lato positivo quanto ho detto poco fa.

Preferisco fare poco e avere sempre la carica di affrontare una nuova lezione, provando poi felicità per quello che faccio piuttosto che fare tanto, magari imparando qualcosa di più, ma non provare nulla di positivo.

Ora concludo qua, direi che per aver fatto solo tre lezioni ho già provato, vissuto e riflettuto molto😂😍

Alla prossima!

Mars✨

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A little change

Sono sempre stata attratta dal brillantino al naso, ma non avevo mai preso in considerazione l’idea di farlo veramente.
Nell’ultimo mesetto poi mi ero fissata con l’anellino. In particolare il punto di svolta è avvenuto sul tram: c’era una ragazza davvero carina a cui stava benissimo, perciò ho deciso che mi sarei andata ad informare.
Il giorno della fiera nel mio paese sono entrata nel negozio di tatoo per condividere le mie paranoie:avendo un naso non molto carino temevo che non sarei stata bene con il piercing. Ho detto ciò al ”segretario” il quale non ha saputo dirmi nulla se non ”aspetta il ragazzo che fa i piercing”. Siccome il negozio era pieno visto che c’era la fiera, un bel po’ di persone hanno sentito le mie paranoie e una signora mi ha detto ”guarda che il naso è tuo, sei tu che devi portarlo in giro, perciò se ti piace fallo”. Mi ha fatto piacere sentirmi dire una frase del genere, ma il mio problema non era piacere agli altri, ma a me stessa, non avevo idea di come mi sarebbe stato.
Mentre attendevo il mio turno mi guardavo intorno agitata chiedendomi cosa ci facessi io in un posto così tamarro, disegni di tatuaggi ovunque, pierging e dilatatori nelle vetrine. Non mi sarei mai aspetta di trovarmi lì veramente, mi sentivo un po’ una cattiva ragazza,non so nemmeno io perché, trasgressiva, forse perché tutte le persone a cui avevo detto la mia idea mi avevano detto di non farlo, ma a me non importava, volevo farlo e basta.
Arrivato il mio turno ho spiegato il mio dilemma al ragazzo il quale mi ha risposto ”ti starebbe bene come sta bene a tutti” wow, che aiuto! Poco dopo mi ha fatto provare l’anellino e ammetto che a primo impatto ero un po’ titubante, mi sembrava così grande sul mio viso! Poi però mi ha detto che sarebbe stato meglio fare prima il brillantino e solo successivamente mettere l’anellino, perciò ci sarebbe sempre stato tempo per cambiare
L’argomento successivo è stato il prezzo: se l’avessi fatto il giorno stesso ci sarebbe stato un bello sconto (sempre a causa della fiera)! Lì ho avuto un attimo di panico! Io ero andata lì solo per avere informazioni per poi ragionarci per bene, ma dopo aver detto ciò il ragazzo mi ha risposto ”pensare a cosa? È una decisione che devi prendere di pancia”. Ho deciso di prendermi almeno un minimo di tempo, perciò ho girato mezz’ora per la fiera con l’adrenalina di chi deve fare una cosa impulsiva. Con me c’era Ilaria, una mia amica, che mi supportava e sopportava soprattutto😂
Inoltre notavo che la metà della gente che incontravo aveva anellino o brillantino. L’ho preso come un segnale. Mezz’ora dopo, dopo aver incontrato altre due mie miche che non erano molto favorevoli al piercing, sono tornata dicendogli che l’avrei fatto ma siccome avevo il raffreddore magari avrei avuto qualche disagio, inoltre mezz’ora dopo sarei dovuta andare al lavoro e lì non c’è tempo di fermarsi o pensare al piercing che dà fastidio, perciò con occhi dolci ho chiesto ”Ma se ti prometto che in settimana vengo, mi fai comunque lo sconto?”. Dopo pochi secondi, mi guarda e annuisce. Non pensavo mi dicesse di sì, perciò ero super contenta, ma allo stesso tempo ero dispiaciuta, mi sarebbe piaciuto fare l’impulsiva per una volta e tornare a casa con un piercing al naso.
Pochi giorni dopo sempre con Ilaria sono tornata. Questa volta il negozio era vuoto, sembrava quasi che il ragazzo si fosse dimenticato di me (e dello sconto soprattutto), ma parlandoci ho capito che non era così.
Ero abbastanza agitata, durante i giorni precedenti avevo avuto anche dei ripensamenti (altro motivo per il quale avrei dovuto farlo subito), quando poi mi sono sentita dire che mi sarebbe scesa una lacrima volevo ritirarmi😂 ma subito dopo il ragazzo ha aggiunto ”non per il male tranquilla, è la risposta del nostro sistema nervoso, un po’ come quando starnutisci”.
Così è arrivato il momento: sdraiata sul lettino che stritolavo la mano a Ilaria.
Si e avvicinato con un ago lunghissimo, la paura mi stava invadendo perciò ho deciso di chiudere gli occhi per non vedere niente.
E così, a mano libera, ha iniziato a bucarmi il naso. Sentivo l’ago entrare sempre di più. Il mio naso mi sembrava enorme, l’ago non sbucava più nella narice! Ma poi è arrivato e il dolore che avevo era quasi cessato. Ho sentito che il ragazzo si allontanava ma l’ago era ancora dentro. A immaginarmi com un ago nel naso mi veniva male, ma non appena questo mio pensiero si è concluso, mi toglie l’ago e mi mette il pierging. Non sentivo nulla. Nessun fastidio se non un po’ di caldo attorno alla piccola ferita. Mi sono alzata e guardata allo specchio. Non ho avuto la reazione di gioia che speravo. Mi sembrava piccolo in confronto alla grandezza del naso e poi ero tutta rossa, ma insomma, speravo sarebbe migliorato, infatti già un’ora o due dopo guardandomi allo specchio mi piacevo tantissimo. Temevo un po’ che mi facesse infezione o che ci fossero complicanze. Passavo dall’idea che mi sarei potuta impigliare da qualche parte (so solo io dove) al fatto che avrei perso o inalato il piercing😂. Ora come ora sono tranquillissima, tutto scorre liscio. Mi sono così innamorata che non so se in futuro farò l’anellino, questo è così carino😍 magari tra un po’… giusto per cambiare😉
L’unica cosa che spero è di non pentirmene in futuro. Temo che magari tra qualche anno non mi piacerà più e togliendolo mi rimarrá un buco,rendendo ancora più brutto il mio naso… però ho notato un sacco di donne sui 40/50 che hanno il brillantino, perciò magari nemmeno lo vorrò togliere😉
E ora passiamo alle reazioni delle persone…
Mia sorella e la sua amica, alle quali non avevo detto che sarei andata per evitare di sentirmi dire un altro ‘ma no non andare’ appena l’hanno notato hanno detto che mi stava proprio bene. Mia nonna non l’aveva nemmeno visto, ma quando gliel’ho fatto notare mi ha detto ”ma non hai altro da fare?😂” (non mi aspettavo una risposta molto diversa). Per quanto riguarda i miei genitori, nonostante fossero contro, hanno detto che non mi stava male (anche se mio papà non era proprio convinto”. Per quanto riguarda le mie amiche in generale mi dicono che mi sta bene (non so se poi alcune lo dicano per non offendermi visto che so che ad alcune di loro i piercing non piacciono… però per quel che le conosco non credo mentano ahah). Le reazioni più belle sono state quelle di Giuli (dell’università), Marti e Fabi. Tutte e tre hanno spalancato gli occhi dicendo ”ma hai fatto un piercing?!?”😂 a primo impatto nemmeno capivo il motivo del loro sguardo perché ormai mi ero già abituata, perciò nel nano secondo che passava tra gli occhi spalancati e la frase pensavo ”perché mi guardano così?😂”
Infine le altre mie amiche o sapevano già che avevo idea di farlo oppure sono state composte😊
La cosa di cui sono più contenta, oltre al fatto che mi piaccia quel punto luce sul naso, è che non mi sono fatta fermare da coloro che mi consigliavano di non farlo. La mia determinazione ha battuto tutti quanti😏😌

Mars✨

Riassumendo la fine dell’estate: settembre

Visto che le lezioni universitarie iniziano ad ottobre, a settembre ero ancora in vacanza, ma insomma… non è stato proprio così, settembre è sempre settembre, perciò quando arriva porta con sé la tristezza della fine dell’estate.

Settembre è stato abbastanza monotono. Per le prime due settimane le mie giornate erano più o meno così: la mattina andavo alla terme di cura con mi sorella e mia nonna, mentre il pomeriggio studiavo per l’esame di linguistica che era ormai alle porte. Pur non piacendomi la monotonia queste settimane non mi sono pesate perché 1)la mia estate era già stata abbastanza varia e movimentata 2) le terme a me rilassano (nonostante non siano quelle di benessere) perciò in quelle ore alternando cure e lettura (libro fantastico di Jamie McGuire😍) mi riposavo dallo studio intenso.

La settimane pre-esame l’ho passata studiando praticamente tutto il giorno. Le terme erano finite. Da un lato ero felice così avevo più tempo per lo studio dall’altro però impazzivo per il troppo studio. Inoltre, oltre all’ansia/nervosismo a causa dell’esame, avevo anche dei problemini di salute che mi davano ansia, ergo è stata una settimana infernale.

Il 18 è finalmente arrivato, ho dato lo scritto di linguistica e il 19 l’orale, tornando a casa con un 20 semplice semplice. Inizialmente ero contenta perché pochi giorni prima dell’esame vedendo le vecchie provo ero andata in crisi perché mi sembrava di non essere pronta, in più è un esame abbastanza tosto che molti provano più volte prima di passarlo, ma poi l’insegnante se ne è uscita con la seguente frase: ‘’signorina lei ha delle belle basi, nelle risposte corrette che ha dato è stata molto precisa, perciò potrebbe prendere molto di più’’. Aveva ragione, le domande a cui avevo risposto era praticamente tutte corrette, il problema erano le domande lasciate in bianco, quelle mi avevano abbassato al media. Il punto era che quelle domande erano tutte inerenti a un libro di cui sapevo pochissimo, ciò significava che se avessi rifiutato il voto mi sarei dovuta studiare per bene tutto il libro (300 pagine) e in più avrei dovuto aggiungere un esame agli altri 4 del nuovo anno, ergo dopo questo ragionamento ho deciso comunque di accettare il voto. Mi è rimasto un po’ l’amaro in bocca perché avrei potuto prendere molto di più se solo avessi iniziato prima a studiare, però ora sono comunque contenta della mia scelta, al pensiero di dover dare ancora linguistica mi sento male.

Comunque quando l’esame è passato, purtroppo, non ho vissuto i giorni felici che speravo prima dell’inizio delle lezioni, sempre per quel problemino di salute che mi ha proprio buttata a terra facendomi passare tutta la gioia che avevo di ricominciare l’anno.

Per fortuna dopo qualche giorno il cattivo umore è passato e mi sono potuta godere gli ultimi giorni di libertà. L’ultimo fine settimana di settembre l’ho passato insieme a Vincenzo, un ragazzo che ho conosciuto a Valencia con il quale sono rimasta in contatto. Ha deciso di salire dalla puglia per venirmi a trovare e devo dire che, contro le mie aspettative, è stato un bel fine settimana: sabato io e Giuli abbiamo fatto da guida turistica per Bergamo a lui e Alessia, un’amica di Giulia, mentre domenica io e lui siamo andati al lago (passeggiata e partita a minigolf) per poi concludere la giornata a Oriocenter (ero alla pazza ricerca di un’agenda che poi ho trovato su Amazon😏).

Oltre a queste due giornate particolarmente impegnative l’unica altra uscita importante che ho fatto a settembre è stata a inizio settembre: io, Giulia, le nostre sorelle e un’amica della sorella di Giulia abbiamo passato la giornata Milano. Siamo state in centro (c’era un clima perfetto che mi faceva credere di essere in estate😍), abbiamo fatto una merenda super da California Bakery (se non ci siete mai stati ve lo consiglio, anche se magari la ricerca del bar sarà lunga come la nostra ahahaha) per poi dirigerci alla mostra di Harry Potter ⚡️🔮 Felice di averla vista, ma insomma… non era chissà cosa… carina, ma purtroppo non mi ha coinvolta così tanto da catapultarmi nel mondo di Hogwarts, ero ancora lì… a Milano. Alla fine era solo un’esibizione degli oggetti di scena dei film, io speravo fosse più interattiva e animata. Comunque non importa, la giornata nel suo complesso è stata bella: rilassante, una breve pausa di relax tra un libro di linguistica e l’altro.

Altra notizia di settembre è che ho iniziato a lavorare in una pizzeria nel fine settimana. Sono felice di aver trovato il lavoro senza fatica, mi è capitato per caso davanti agli occhi, in senso letterale visto che mi era arrivata una notifica da Facebook che questa pizzeria cercava personale. Al momento sono molto contenta, mi piace e alla fine il tempo passa abbastanza velocemente, anche se è abbastanza stancante! Non c’è mai tempo di fermarsi un attimo! Per tre/quattro sabati infatti non sono nemmeno uscita dopo il lavoro perché ero troppo stanca, però sabato scorso sono riuscita ad andare addirittura a ballare, perciò il mio corpo si sta piano piano abituando ai ritmi frenetici. Comunque io sto in cucina: devo preparare i panini/piadine, le fritture e la linea (gli ingredienti per la pizza). Inizialmente aiutavo la ragazza che poi sarei andata a sostituire, ma dal weekend scorso lei è stata a casa, ergo ero sola. Per fortuna i titolari mi hanno un po’ aiutata, perciò non è stato così complesso… spero che con il tempo possa farcela a gestire proprio tutto da sola!!

Le ultime tre cose che hanno caratterizzato il mio settembre sono: la visione della 14esima stagione di Grey’s anatomy (mi mancherebbero ancora due episodi, ma in questo momento sono invasata con ‘’Non dirlo al mio capo😌), la partecipazione ad un concorso fotografico per il quale ho speso un sacco di tempo e soldi inutilmente visto che non ho vinto (anche se ammetto di essere stata contenta per il fatto che abbiano scelto due dei mie scatti da porre nella mostra. Su un centinaio di foto ne hanno scelte trenta e due di queste erano mie) e infine la conclusione, finalmente del mio album fotografico (foto che avevo stampato esattamente il settembre prima… ormai è giunto il momento di stampare quelle di questo ultimo anno😅😂)

Infine è arrivato quel giorno… il giorno in cui ho capito che dovevo salutare l’estate: il 27 settembre, giorno in cui ho fatto il mio primo incontro di tirocinio. Principalmente abbiamo visto un film: Les choristes. Quel film già dai primi minuti era entrato a far parte della lista dei miei film preferiti. Appena riuscite guardatelo, è veramente bello e credo che non potessero trovare film migliore per iniziare il percorso di tirocinio. Mi ha fatto venir ancora più voglia di iniziare questa nuova avventura!💪🏻😎

Mars✨

 

Riassumendo l’estate: la scuola estiva in ospedale

Avevo già presentato il progetto in Nuovo progetto in vista! e ora che questa esperienza si è conclusa è giunto il momento di fare un resoconto finale.

In generale è stata un’esperienza positiva, però ho riscontrato anche delle criticità.

Il mio ruolo era quello di segretaria del mattino: in coppia dovevamo girare nelle camere dei bambini in pediatria e chiedere se nel pomeriggio avessero voglia di fare qualche attività didattica, appuntandoci poi su delle schede quanto ci venisse detto o quanto noi avessi potuto dedurre dalla situazione (sì, dovevamo usare la nostra osservazione per descrivere al meglio possibile la situazione di ogni bambino, magari come li trovavamo emotivamente o fisicamente) e infine, una volta fatto tutto il giro, dovevamo riportare ai coordinatori tutto ciò che avessimo fatto, in modo che loro potessero fare poi fare gli abbinamenti (bambino-insegnante) per il pomeriggio.

Questa esperienza è andata un po’ in discesa, ovvero ero più carica i primi giorni piuttosto che gli ultimi. Le primissime volte ero preoccupata su cosa fare (ricordarmi da che infermiere andare e in che reparto ecc) ma anche su come comportarmi nel momento in cui entravo in una stanza. Avendo paura di sbagliare preferivo osservare il mio compagno (le prime volte ero affiancata da qualcuno che avesse già fatto questo servizio ), ma nonostante questo facevo anche io la mia parte, perciò una volta capito bene l’ordine delle cose da fare mi sono tranquillizzata. Una volta capito l’ordine delle cose da fare e come farle, sono sorti problemi di altro tipo: ovvero che a causa del mio carattere non riuscivo ad essere come volevo. Io purtroppo sono una persona che di fronte a sconosciuti faccio fatica a lasciarmi andare, figurati poi in un contesto così delicato, perciò notavo che se gli altri trovavano qualche battuta per far ridere o comunque trovavano un modo per non fermarsi alla domanda ‘’che vuoi fare oggi?’’ io non ce la facevo, avrei voluto essere più sciolta, ma non sapevo davvero che dire. Andava a finire che spesso mi sentivo in secondo piano, perché gli altri erano più pronti e scattanti. Non sto dicendo che sia stata pessima, ho cercato di essere sempre sorridente, gentile ed educata, però mi sentivo troppo seria e distaccata.

Penso però che questa sensazione si sia amplificata per il fatto che le 7/8 volte in cui ero di turno erano distribuite su due mesi, ergo la continuità non c’era, i bambini cambiavano quasi sempre perciò quasi tutti i giorni era come ripartire da capo. Ovviamente ero super felice se venivano dimessi, però vedere le persone solo una volta massimo due non mi permetteva di aprirmi, difficilmente riuscivo a farlo, purtroppo sono così…ho bisogno di tempo per lasciarmi andare e diventare meno formale.

Ho deciso che sei mai rifarò questa esperienza per cercare di avere un po’ di continuità mi renderò disponibile per due/tre settimane quasi tutti i giorni, così avrò più possibilità di andare in giorni ravvicinati. Inoltre terrò sempre lo stesso reparto. Siccome si è in quattro segretari ci si dividono i bambini, ma a me capitava di fare una volta una metà e la volta dopo esattamente l’altra metà e questo ostacolava ancor di più il mio bisogno di continuità. Altro aspetto che bloccava la continuità era il fatto che ogni volta cambiassi compagno con cui fare il giro, però per quello non c’è soluzione, dovrei adattarmi e basta. Dovrei prendere più in mano la situazione, ma se non mi sento sicura di me stessa è difficile che lo faccia.

Nonostante a volte, confrontandomi con gli altri, mi sentissi inadeguata a causa dei miei limiti (i quali mi fanno arrabbiare e anche stare male perché sono limiti che ho sempre odiato) non ero del tutto sbagliata, mi ritenevo comunque nel posto giusto. Qualità come la dolcezza, la delicatezza o la gentilezza mi contraddistinguevano e beh… anche queste sono qualità importanti. Inoltre l’ambiente ospedaliero mi piace, mi piace vedere tante figure diverse che collaborano per aiutare i pazienti ed era bello sentirsi in qualche modo parte dell’equipe, anche se purtroppo quando non mi ritenevo all’ altezza non mi sentivo così parte dell’equipe…

Anche il fatto di stare vicino a chi ne ha bisogno mi fa stare bene. Provare a sollevare un attimo i genitori o i bambini era bello, anche se a volte mi sentivo inutile, a volte credevo anche di disturbare.

Un altro aspetto positivo che ho trovato è che non sono stata ‘’traumatizzata’’, credevo che magari fosse un’esperienza troppo tosta da reggere emotivamente, ma per fortuna non è stato così.

Infine mi ha fatto piacere conoscere, anche se per poche ore, persone simili a me, persone che volessero fare del bene al prossimo. In particolare mi sono trovata bene con Chiara, probabilmente perché abbiamo un’età simile, ma non solo per quello, mi è subito piaciuta: sorridente,disponibile,gentile e comprensiva. Dopo aver fatto colazione insieme ci siamo anche scambiate i numeri perché abbiamo scoperto che entrambe siamo interessate alla clownterapia, perciò si sa mai che in futuro faremo altro insieme😊

È da un po’ che penso di fare clownterapia, lì più sciolta devo essere per forza, come mi ha detto una ragazza che avevo incontrato per la tesina sulla clownterapia ‘’devi diventare ridicola’’, perciò i casi sono due: o fallisco perché non riesco proprio oppure questa nuova esperienza mi aiuterà a superare i miei limiti. Da un lato temo di fallire perciò ho paura a iniziare, so che se fallissi ci starei davvero male, sarebbe difficile accettare di non saper fare ciò che ti piacerebbe fare, dall’altro però ritengo che sia un ruolo diverso rispetto alla segreteria della scuola in ospedale, il contesto sarebbe diverso: non sarei lì per parlare di scuola ma per far divertire, il fatto di essere travestita e aver oggetti con cui attirare l’attenzione del bambino potrebbero aiutarmi.

Non appena riesco a sistemarmi con l’università, segnare tutti gli impegni che avrò, mi informerò anche per questa nuova esperienza, come dice Riki, un cantante che mi piace/piaceva (sono un attimo in crisi ahah): SOGNO ALIMENTA SOGNO, perciò finito uno ne inizia un altro❤

Mars✨

Riassumendo l’estate: Vacanze in famiglia

Dopo un viaggio intenso come quello di Valencia ci voleva proprio una vacanza rilassante😂Dal 18 al 25 infatti sono stata in un villaggio a Castiglione della Pescaia con la mia famiglia. Eravamo in dieci: la mia famiglia, i miei nonni e i miei zii con i cuginetti Mattia e Lele. È stata la mia prima vacanza di famiglia, sì a 19 anni faccina,però meglio tardi che mai!😉

Questa vacanza l’avevo proposta io perché nell’ultimo periodo non mi dispiaceva passare tempo in famiglia, ma soprattutto perché volevo passare tempo con Samuele per avvicinarmi un po’ a lui (leggere Una Pasqua tra ricordi e nostalgia), peccato che lui, il fratello e i genitori siano stati gli unici a non venire. Dopo il loro no non ero molto propositiva, anzi, non mi faceva né caldo né freddo partire, ma anche per questa vacanza mi sono ricreduta. Il primo giorno è stato un po’ traumatico, muoversi tutti insieme e rispettare i bisogni di tutti non era facile, anzi ero anche un po’ preoccupata, ma poi già il secondo giorno ci eravamo organizzati meglio, abbiamo trovato i nostri ritmi e tutto è filato abbastanza liscio.

Fare un confronto tra le due vacanze non ha senso, Valencia è stata intensa, movimentata, ricca di emozioni e inaspettata , mentre la Toscana è stata relax e routine. Se a Valencia è stato di più il tempo passato sveglie rispetto al tempo passato a dormire, in Toscana è stato il contrario, le mie 8/9 ore le dormivo e nonostante questo avevo sonno! Era un clima proprio diverso. Se avessi fatto solo questa vacanza non mi sarei sentita soddisfatta, troppo monotona e poco avventurosa, ma dopo Valencia è stato il top.

Ci sono stati due/tre pomeriggi in cui non ci siamo nemmeno mossi dalle casette, in qualsiasi occasione sta cosa non mi sarebbe piaciuta, avrei pensato di perdere tempo, ma durante quella settimana non era un problema, l’importante era stare bene con chi avevo intorno, non potendoci spostare molto mare e piscina erano sempre quelli perciò perderseli per qualche mezza giornata non era un problema.

I miei momenti preferiti sono stati i pasti: era bellissimo trovarsi tra le due casette e cenare/pranzare tutti insieme, sembrava di essere nei Cesaroni. Anche fare la spesa era divertente, cercare di prendere le quantità giuste non era molto facile😅Insomma l’atmosfera che si è creata in quei giorni era proprio bella, passare così tanto tempo insieme e condividere momenti cambia i rapporti tra le persone, in senso positivo ovviamente.

Altri bei momenti si sono creati con i miei cugini: Mattia era meno timido del solito, ma soprattutto in certi momenti notavo che mi vedeva come punto di riferimento: partendo da una domanda me ne faceva altre mille con lo sguardo e la voce che caratterizza la curiosità dei bambini. Erano momenti davvero magici, proprio come quando Lele prendendomi la mano mi portava in giro o quando prendeva la rincorsa per poi saltarmi addosso o anche quando mi faceva un super sorriso. Tutto questo mi rendeva felice, tranquilla, senza pensieri. Se non ci fossero stati loro la vacanza non sarebbe stata la stessa, in realtà l’assenza di chiunque avrebbe modificato lo svolgimento della vacanza, ma è stata la presenza dei miei cuginetti, il tempo passato con loro che hanno reso speciale quella settimana. Anche solo il fatto di portare Lele al parco e aiutarlo a salire sullo scivolo mi metteva allegria. Diciamo che in quei giorni ho potuto confermare quanto i bambini siano fantastici, la loro spontaneità e la loro innocenza mi affascinano ogni volta.

Comunque non abbiamo passato solo tempo nel giardino delle due casette!!Siamo stati più volte al mare e in piscina, inoltre una mattina abbiamo preso il pedalò (che bello tuffarsi in quell’acqua trasparente😍🌊)mentre un altro giorno abbiamo fatto una giornata in barca: Giannutri e Isola del Giglio.

Per quanto le due isole siano vicine mi hanno fatto due effetti completamente diversi. Quando ripenso all’Isola di Giannutri penso a Robinson Crusoe… Era natura selvaggia!! Due piccole calette ai lati opposti dell’isola erano gli unici posti in cui era possibile fare il bagno, il resto della costa è roccioso. Oltre ai paesaggi stupendi che il mare offriva non c’era altro se non un ristorante e poche case che contavi su due mani. Mi dava l’impressione di essere un posto abbandonato dal mondo sperduto in mezzo al mare. Impressione che si è amplificata quando una signora del posto ci ha detto che c’era un unico punto in tutta l’isola dove prendesse internet. Non c‘erano né macchine né negozi, solo natura. Per quanto tutta questa solitudine per qualcuno sia un sogno a me non ha dato una buona impressione, io non ce la farei a vivere lì, ma non riuscirei nemmeno a passarci pochi giorni. Inoltre per un evento accaduto quando abbiamo attraccato non mi sentivo molto voluta dai pochi abitanti, anzi mi sembravano molto chiusi in loro stessi, cosa che mi ha fatta sentire non accolta e di conseguenza nel posto sbagliato, nel loro territorio, anche se in realtà l’isola non è la loro.

Ho cercato di dimenticarmi tutte queste sensazioni negative facendo un bagno. Entrata nel mare si è confermata l’idea che fossi in mezzo alla natura selvaggia: c’erano più esseri viventi che acqua in quel posto. Non so come sia sopravvissuta visto che ho il terrore di toccare cose in acqua, ma quello spettacolo era davvero bello, nonostante fosse impossibile uscire dall’acqua visto che avevo un equilibrio pari a zero su quei sassi.

Il bagno è stato breve, come d’altronde gli altri due bagni all’isola del Giglio. Qui le spiagge erano molte di più ma non potevamo allontanarci troppo perché il tempo scarseggiava. Inoltre questa isola era molto più abitata, mi sembrava di essere tornata a far parte della civiltà anche se non del tutto.

Abbiamo fatto due bagni: il primo un po’ doloroso visto la bella ginocchiata che ho dato a uno scoglio per entrare!!!ma è stato comunque bello! Il posto era fantastico. Vi spiego come l’abbiamo scoperto: stavamo camminando lungo una strada costeggiando il mare dall’alto quando guardando alla nostra sinistra ci è apparso il paradiso: c’era una discesa ripida di gradini che portava a una spiaggia rocciosa, oltre la quale si estendeva il mare con le sue sfumature. Era da cartolina, ma purtroppo non ho avuto il tempo di fare foto. Non avevamo tempo perciò dovevo scegliere: foto o bagno nel mare e ho scelto mare. Per entrare in mare ci ho tenuto dieci minuti a causa di tutti quei sassi e una volta entrata ero anche un po’ delusa perché non c’era molto da esplorare perché era tutta sabbia; inoltre ero sola in acqua, un po’ noioso no? Però mi sono rifatta con il secondo bagno: siamo andati in una caletta piccola piccola vicino a delle case perché era più facilmente accessibile (pensavamo riuscisse a entrare anche mia sorella, ma tentativo fallito). Qui lo scenario non era così paradisiaco, però c’era molto di più da vedere tra scogli e pesci, ecco perché ho passato il tempo sott’acqua. Finito anche il secondo bagno ci siamo presi un bel gelato e siamo tornati alla barca. La prima metà del viaggio l’ho passata ascoltando musica e riflettendo: ho pensato ai fantastici posti visti durante la giornata, rovinati purtroppo dal poco tempo a disposizione. Una volta scesi dalla barca infatti dovevamo fare tutto di corsa, non ho mai avuto tempo di sdraiarmi a leggere o prendere il sole, era tutto un ‘’guarda che manca poco, devi sbrigarti se vuoi fare tutto’’. La navigazione invece è stata rovinata dal nostro accompagnatore. Sapete quelle persone che proprio non riuscite a reggere? Ecco per me lui era così e non stava zitto un attimo! Mi sembrava una persona falsa e un ottimo venditore che cerca di ingannarti. La cosa che più mi dispiaceva era che la gente gli applaudiva pure!! L’atmosfera è migliorata verso metà viaggio: il sole stava calando e hanno messo la musica. Che bel momento, la serenità che quello scenario mi trasmetteva era unica, anche se allo stesso tempo ho pensato a quanto sarebbe stato bello essere lì in compagnia delle mie amiche e i rispettivi fidanzati (che al momento purtroppo non esistono).

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Conclusa questa gita ricca di alti e bassi (solo il giorno dopo ho capito perché il mio umore fosse così variabile) siamo tornati al villaggio dagli zii e dai cuginetti. Mi erano mancati e mi è dispiaciuto vederli uscire proprio mentre noi tornavamo…

Il giorno seguente la situazione è migliorata poiché ho passato la mattina a Castiglione e ho fatto tante tante foto!!

Castiglione è molto carina, si parte dal mare per giungere in cima alla collina (dove ci sono mura e catello) e vedere il panorama dall’alto. Un posto piccolo, ma davvero prezioso. Inoltre ho trovato una gelateria artigianale strepitosa. L’ultima sera ho convinto i miei a portarmi per l’ultimo gelato🍦

Altri due momenti che mi sono rimasti impressi sono: l’ora di tennis con mio zio e altri membri della famiglia che ci guardavano a si alternavano a giocare con lo zio e la serata giochi. Il tennis lo pratico solo quando vado in vacanza in un villaggio, ma devo dire che mi piace, chissà se prima o poi mi deciderò a fare un corso. È stato bello, ma anche faticoso, una volta finito avevo un dolore a tutta la parte destra del corpo, in particolare al braccio (ovviamente). Per quanto riguarda la serata giochi invece sono stata fiera di me in quanto ho partecipato a un gioco davanti a tutta quella gente. Non mi sono offerta, mi hanno cercata, però ho accettato nonostante fossi preoccupata perché non sapevo che gioco dovessi fare. Una volta scelti i candidati ci hanno detto che avremmo dovuto rendere il caposquadra (mio zio) una mummia (ricoprendolo di carta igienica). Abbiamo vinto ed è stato pure divertente. Quella serata mi ha fatto ricordare il mio sogno di fare l’animatrice in un villaggio turistico, chissà se mai farò anche questo…

Come tutto, anche questa vacanza è finita. Ci siamo dovuti fare 8/9 ore di macchina (tipo il doppio) a causa del traffico. È stato stancante, ma avevo un libro da leggere e le serie tv sul pc, perciò tra una cosa e l’altra sono sopravvissuta.

Sono stati più traumatici i giorni del rientro poiché non potevo più attraversare il giardino e trovare i miei cuginetti né potevo aspettarmi qualcuno che aprisse la porta di casa perché voleva un po’ di compagnia. Ero dispiaciuta perché questa atmosfera non si può ricreare facilmente, ma allo stesso tempo ero comunque contenta di aver vissuto una nuova bella esperienza: una vacanza in famiglia💕

Mars✨

Riassumendo l’estate: Valencia, un viaggio inaspettato

Tre ragazze, nuovi incontri e una città tutta da scoprire!

Il viaggio che ho fatto a Valencia è stato un viaggio con la V maiuscola! Ciò che lo ha reso ancora più bello è stato il fatto che non mi aspettavo andasse così bene! Fino a pochi giorni prima di partire non pensavo nemmeno al viaggio, avevo altro per la testa perciò non dedicavo né tempo né pensieri a Valencia. Poi pochi giorni prima di partire ho deciso di prendere una guida in biblioteca e un giorno con Giuli abbiamo iniziato a studiare la città, ma ancora, quel viaggio mi sembrava lontano. Ho iniziato a realizzare che la partenza era vicina quando la sera prima di partire è arrivata a casa mia Giulia      (la mia amica dell’università soprannominata Cin). Dopo aver passato la serata con Giuli e Cin ad una festa di paese in cui c’era la serata latino americana e dopo aver riposato qualche ora alle 6:30 siamo partite da casa.

Sull’ aereo per tutto il volo ho consultato la guida segnando i posti da vedere, i piatti da assaggiare e dove mangiarli e tutti i consigli per vivere al meglio il viaggio. Questa cosa mi ha caricata un sacco! Mi ha creato un sacco di aspettative e non vedevo l’ora di arrivare😍✈

Ricordo ancora il momento in cui sono uscita dall’aereo e in cima alle scale, prima di iniziare a scendere mi sono guardata intorno e ho pensato ‘’chissà cosa ci riserva questa settimana’’. Il momento in cui esco dall’aereo per me è sempre magico✨, mi guardo intorno e penso a quanto sia lontana da casa, in un posto nuovo, diverso, anche se, nel momento in cui penso ciò posso solo vedere la pista dell’aeroporto, che è uguale ovunque😂

È stata una settimana davvero intensa, ricca di cose da fare e povera di ore di sonno.

Ora vi spiego nel dettaglio:

DAY 1

Giornata di ambientamento: arrivo all’ appartamento verso mezzogiorno, sistemazione valigie, pranzo (panino squisito (petto di pollo,bacon,mais,insalata,pomodoro e salsa Cesar) da ‘’The black turtle’’),spesa,cena e ‘’nanna’’ (le prime notti non riuscivo a dormire dal rumore che c’era fuori dalla finestra, ma nelle notti seguenti la stanchezza ha prevalso)

DAY 2

Giornata in spiaggia👙🏜 e serata all’Umbracle, terrazza che si trova nella città delle arti e della scienza.

Giornata molto tranquilla, la notte un po’ meno😅😂

In spiaggia,raggiungibile dopo una mezz’oretta di pullman,si moriva dal caldo,infatti non ci siamo mosse molto dall’acqua se non per andare a pranzo e fare un giro in un negozio fantastico: Ale hop.

 

La sera, dopo aver cenato verso le 23 da Montaditos siamo andate in questo posto di cui mi sono innamorata: posto elegante in cui passare una piacevole serata. La location per me è bellissima: candele,luci basse,divanetti, poltrone,vista sulla città delle arti e delle scienze e musica non troppo alta. Se poi ci si avvicinava alla console il volume aumentava e si poteva ballare, ma se si voleva un po’ di tranquillità un angolo di pace si trovava facilmente. Inoltre se si voleva si poteva scendere per entrare in due stanze con generi musicali diversi (lì siamo state poco perché di sopra era molto più suggestivo)

 

Durante la serata abbiamo conosciuto due ragazzi spagnoli, mi ha fatto piacere parlare un attimo con loro (in inglese perché lo spagnolo non lo so), ma pensavo che tutto si sarebbe concluso quella notte e invece…. Ma questa è la storia di un altro giorno😏

DAY 3

Ci siamo alzate tardi visto che l’orario di rientro era stato verso le 5 e solo dopo pranzo siamo uscite per esplorare il centro modernista di Valencia. La nostra guida ci proponeva un itinerario che abbiamo deciso di seguire per vedere i palazzi modernisti di Valencia. Ecco l’itinerario:

  • Plaza del Ayuntamiento (sede del municipio e delle poste)
  • Estacion del Norte
  • Casa Ortega
  • Calle de Cirilo Amoros
  • Mercado Colon
  • Casa del Dragon
  • Calle de la Paz

 

La serata l’abbiamo passata al mare: abbiamo preso la paella in un ristorante sul lungomare alle 23 (ormai tutti gli orari erano spostati: colazione a mezzogiorno,pranzo alle 15 e cena alle 22 o nei peggiori dei casi alle 23), abbiamo preso un gelato e poi visto il brutto tempo in arrivo abbiamo deciso di tornare (mentre aspettavamo il pullman è arrivato il diluvio☔☔ Ma almeno ci siamo rinfrescate una attimo visto che la temperatura media superava i 30 gradi!). Serata tranquilla, anche se prima delle 3 non abbiamo dormito comunque!

DAY 4

Questo penso siano state la giornata e la notte più belle di tutte!😍

Abbiamo trascorso la giornata in bici nei giardini del Turia: 9 km di verde nel centro di Valencia che si estendono dalla città delle arti e delle scienze fino al bioparc. Siamo riuscite a vederlo tutto.. andata e ritorno, perciò circa 18 km. Ovviamente abbiamo fatto due pause:una per il pranzo e l’altra per riposare in mezzo ai i prati e agli alberi. Era davvero fantastico: giardini,fontane,ponti,laghetti,parchi,fiori. La sensazione di libertà che provavo mentre pedalavo e sentivo il vento e il sole caldo non ha prezzo☀🍃😍

 

Verso le 20 abbiamo dovuto lasciare le bici, ci siamo dirette verso casa per cena e siamo poi uscite con quei due ragazzi che avevamo conosciuto in discoteca (se ne è aggiunto un terzo). L’aspettativa era quella di bere qualcosa e tornare presto visto la giornata impegnativa che avevamo avuto, la realtà però è stata un’altra: siamo tornate alle 7:30 del mattino🌅

I ragazzi sono arrivati tardissimo, perciò o li salutavamo mezz’ora dopo o dovevamo restare tutta la notte fuori perché non c’erano più mezzi per tornare.Tra una chiacchera e l’altra l’ultimo pullman per tornare se ne era andato, perciò c’era poco da fare.

Quando il bar in cui eravamo ha chiuso siamo andati in spiaggia. Il rumore delle onde, la luna, la sabbia, le risate.. era tutto bello. Ero serena, tranquilla e non riuscivo a capire come fosse potuto accadere tutto ciò in così poco tempo e soprattutto come le cose fossero cambiate!

Dopo cena infatti non avevo molta voglia di uscire,ero stanca e non avevo voglia di incontrare quei ragazzi, quando poi sono arrivati e dovevo parlare solo inglese mi è venuto male, ero abbastanza tesa, sia per la nuova conoscenza sia per la lingua, eppure nel giro di poche ore tutto si è calmato, tutto andava per il verso giusto. Quando poi è arrivata l’alba è stato tutto ancora più magico. Non ci sono parole per descrivere come mi sentivo in quel momento: ero in pace con me stessa e con il mondo.

Verso le 7 ci hanno dato un passaggio a casa dato che con il pullman ci avremmo tenuto molto di più, ma anche in questo caso non ci siamo salutati definitivamente, ci siamo infatti dati appuntamento per la sera seguente.

 

DAY 5

Era ormai giunto il giorno di vedere la città delle arti e delle scienze anche all’interno! Siamo infatti andate a metà pomeriggio al museo della scienza, molto bello per tutti i giochi interattivi che proponeva.

Al primo piano c’erano 5/6 stanze diverse: l’evoluzione dei mezzi di trasporto riprodotta da costruzioni fatte di lego, un angolo dedicato ad alcuni animali: pulcini e formiche, una sala che affrontava il tema ‘’Marte’’, una sala dedicata ai mari e e infine una zona dedicata all’elettricità che però non abbiamo potuto vedere. C’era inoltre una zona in cui c’erano diversi giochi per testare la propria memoria, molto divertente devo dire!

Il secondo piano era dedicato a dei personaggi importanti nel mondo della scienza, ma l’abbiamo praticamente saltato perché non era molto coinvolgente.

Il terzo piano invece aveva una zona dedicata ai dinosauri e una zona definita ‘’il labirinto dei cromosomi’’ (o una roba simile, non ricordo bene) Quest’ultima zona è stata davvero bella: in pratica per ogni gene (o quasi) c’era una breve esperienza da fare per capire l’abilità che quel determinato gene permette di avere, ad esempio l’equilibrio.

Verso le 19:30 siamo uscite per andare all’Oceanografic con i ragazzi. Abbiamo visto l’acquario e lo spettacolo dei delfini. Carino, ma non mi ha coinvolta tantissimo.

 

A mezzanotte non avevamo ancora cenato, ma era ormai tutto chiuso perciò siamo andati al McDonald e finalmente all’1, dopo 12 ore di digiuno abbiamo cenato. Siamo poi rimaste in giro, perciò fino alle 6 non siamo andate di nuovo a letto😅

DAY 6

Dopo aver riposato per qualche ora nel pomeriggio siamo uscite per visitare il centro storico di Valencia seguendo sempre l’itinerario proposto dalla nostra guida. Partendo ancora dalla piazza dell’Ayuntamiento abbiamo visto:

  • La Lonja (merita veramente)
  • Plaza del Tossal
  • Torres de Quart
  • Torres de Serranos
  • Calle de Caballeros
  • Plaza de la Virgen
  • La cattedrale

 

Dopo aver finito il giro vero e proprio verso le 8 siamo andata a ‘’cena’’. Abbiamo mangiato con le tapas ovvero con due patate,un pezzo di tortillas (?) e insalata di polpo. Siamo poi andate da Starbucks e successivamente siamo tornate alla piazza centrale per vederla by night.

DAY 7

L’ultima giornata intera a Valencia è partita rilassante ed è finita di nuovo movimentata!

Siamo andate al mercato centrale che non avevamo potuto vedere il giorno prima, abbiamo preso un frullato (fragola e cocco), il pranzo e siamo tornate a casa per mangiarlo.

 

Nel pomeriggio siamo poi andate in spiaggia. Il mare era fantastico per le onde!🌊🌊 Era abbastanza mosso, perciò era bellissimo buttarsi in mezzo alle onde. Verso le 19 è arrivato un vento fortissimo e in lontananza si vedevano nuvole nere☁🌩.Sembrava che un altro temporale fosse vicino. Quel momento che sembrava pre tempesta era bellissimo😍 è stato un altro momento in cui mi sono sentita libera: il vento (anche fin troppo freddo) le onde, il mal tempo in arrivo, il sole che calava mi trasmettevano l’adrenalina pre-tempesta, ma allo stesso tempo mi davano tranquillità, non me ne sarei più andata…

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Siamo arrivate a casa alle 21, dovevamo fare la doccia e andare a prendere la pizza prima di uscire di nuovo. È stata tutta una corsa soprattutto dopo esserci perse tornando dalla pizzeria!!!! Abbiamo preso il pullman alle 00:30, credo che a livello di orari quella sera abbiamo raggiunto l’apice! Non so se sono mai uscita così tardi da casa!

Siamo andate a ballare in una discoteca chiamata Marina beach. Era vicino al mare. Il posto era fantastico, peccato che non mi piacesse molto la musica e c’era un vento allucinante con la sabbia che volava ovunque.

Quella sera sul pullman abbiamo incontrato dei ragazzi di Bari con cui abbiamo passato la serata, prima al Marina e poi nel centro, il quale era completamente deserto.. normale alle 4 del mattino ahahah

Mi ha fatto piacere conoscere anche loro, ma per diversi motivi la serata non è stata poi così bella, ma vi evito questa narrazione…

DAY 8

Il giorno del rientro. Essendo tornate verso le 6 abbiamo dormito fino alle 9 per poi sistemare le ultime cose e andare in aeroporto, dove dopo pranzo siamo partite. Risalire sull’aereo non è stato piacevole quanto all’andata, il rumore di quando i motori si accendono invece di essere carico di adrenalina e gioia era un misto tra serenità per tutte le cose belle vissute e malinconia, avrei voluto restare ancora un po’😢. È incredibile come lo stesso rumore possa provocare due effetti completamente diversi!

C’era però una cosa che rendeva meno triste la partenza: la vacanza era finita a Valenica, ma ricominciava a Gallarate perché Giuli Cin ci ha invitate da lei per il weekend!

Siamo atterrate verso le 16:30, ma già la sera stessa eravamo in giro di nuovo: siamo andate al Pizzaclub🍕 (pizzeria fantastica in cui fanno anche pizze dolci) e poi lungo il Ticino ”a vedere le stelle”🌠 insieme a Milli. Era da un mese che non la vedevo perciò ero davvero contenta di rivederla! Abbiamo passato metà della serata a raccontarle tutta la vacanza! È stato bello rivivere mentalmente quei momenti…

DAY 9

Nuovo giorno nuova gita: le Isole Borromee!🏝 Ne abbiamo viste solo due: quella dei pescatori e l’isola Bella (credo ahah) Mi sono piaciute davvero tanto. Piccole,ma caratteristiche. Ho infatti fatto un bel po’ di foto📸

 

Essendo molto piccole non c’era molto da visitare, è stata infatti una giornata di relax che si è conclusa con la cena da Giuli e un bel film: ‘’Vicino a te non ho paura’’.

È stata davvero una bella giornata! Mi è piaciuto tanto passare del tempo tutte e quattro insieme ridendo e ricordando eventi della vacanza appena passata. Mi è sembrato di tornare alle superiori con il mio vecchio gruppo di amiche: insieme non ci si stanca mai, solo tanto divertimento! Anche il viaggio di andata e ritorno per le isole,pur essendo lunghetto, non mi è pesato. Abbiamo costeggiato il lago perciò c’era una vista stupenda e poi c’era la musica che mi dava una carica assurda! Non riuscivo nemmeno a star ferma sul sedile della macchina😂🎶

DAY 10

Giornata un po’ tragica: quella del rientro🚄😢. Dopo esserci svegliate tardi abbiamo pranzato (pranzo fantastico, come tutti i pasti della mamma di Giuli), abbiamo finito di vedere foto e video della vacanza, valigie e via verso la stazione. È stato strano salutare Giulia dopo 10 giorni che eravamo insieme, ma purtroppo era ora di tornare.

Conclusioni:

Voglio altri mille viaggi come questo! Ero partita quasi scoraggiata perché come lo scorso anno non ero riuscita a fare una bella vacanza di gruppo. Pensavo sarebbe stata una vacanza carina, ma piatta e invece si è rivelata tutto tranne che piatta! Il tempo scorreva velocissimo, passava senza che ce ne rendessimo conto. Una volta tornata avevo la sensazione di aver vissuto tante cose, aver provato tante emozioni, ma allo stesso tempo sentivo che quei dieci giorni erano volati!

Inoltre mi sono trovata bene con entrambe le Giulie: non abbiamo avuto particolari problemi sulla convivenza e sul decidere come trascorrere la vacanza: un mix tra divertimento e cultura. La città è davvero bella, c’è una parte più antica e una più moderna. Le cose principali credo di averle viste, ma mi sarebbe piaciuto fermarmi di più perché sono sicura di essermi persa tante cose!

Infine credo che gli incontri che abbiamo fatto abbiano reso la vacanza così bella. A me è piaciuto particolarmente l’incontro con gli spagnoli poiché ho potuto notare alcune differenze tra noi italiane e loro spagnoli: ho notato quanto fossero socievoli, qualità che mi piace molto. Poi il fatto di aver parlato tutto il tempo in inglese non ha prezzo: non mi era mai capitata una situazione del genere e sono davvero felice di essere riuscita a comunicare facendo discorsi e non limitandomi a frasi semplici. Certo, all’inizio non è stato facile, ma con il tempo sono entrata così tanto nel mood inglese che mi rivolgevo anche alle Giulie in inglese😂

Ammetto che aver conosciuti anche italiani non è stato male perché parlare in inglese è bello, ma anche faticoso, tante cose non riuscivo a dirle, ma la sensazione che provavo quando riuscivamo a capirci ha alimentato ancora di più il mio desiderio di andare all’estero per un po’ di tempo! Ma poi incontrare persone, conoscersi è sempre bello, soprattutto se ti trovi bene con le persone che conosci. Non abbiamo potuto costruire molto con tutti loro, ovviamente il tempo non c’era, ma a volte possono bastare poche ore per capire la vera essenza di chi si ha di fronte.

‘’Il segno del passaggio di una persona nella tua vita non dipende da quanto ti è rimasta accanto ma da quanto ti ha lasciato dentro’’

All’inizio ero diffidente nei loro confronti, ma parlando con loro ho capito che sono brave persone, delle persone buone e incontrare persone così, anche se per poco, mi rende felice. Sapere che ci sono persone così mi rende felice.

E qui si conclude questo viaggio. Felice di averlo vissuto così intensamente, di aver dormito poco e aver fatto tanto!

Pronta per altri mille viaggi stupendi come questo (o forse ancora più belli!)😍

Alla prossima!

Mars✨

Riassumendo l’estate: il C.R.E.😊

L’esperienza del Cre è stata più lunga degli altri anni perché quest’anno ho fatto la coordinatrice. Giusto per chiarire… i coordinatori sono coloro che insieme al Don gestiscono maggiormente il Cre. Essere coordinatrice comporta molti più incontri, infatti abbiamo iniziato a vederci verso fine aprile per conoscerci e stabilire le linee generali. Inizialmente eravamo: Nadia, Valeria,Ilaria,Stefano, Nicola, Elisa ed io. Poi però Elisa ha dovuto lasciare e quasi all’ultimo si sono aggiunte due Anna. Ammetto che ai primi incontri non ero proprio a mio agio. Alcuni li conoscevo di vista, altri non li conoscevo nemmeno, ma con il tempo tutto è migliorato. Oltre agli incontri tra noi coordinatori c’erano anche quelli con gli animatori (gestiti da noi) e una volta finiti quelli il cre è iniziato!

Giusto per farvi capire la cronologia degli eventi, sabato 23 giugno ho deciso di non dare l’esame orale (per la precisione alle 2/3 di notte😅 E il 25 è iniziato il cre, infatti ero lì al posto di essere a Milano!

La differenza di ruolo risetto allo scorso anno l’ho notata eccome! Ci sono stati momenti in cui avrei preferito essere un’animatrice. Diciamo che facevo fatica a trovare il mio posto nel cre. Mi sentivo a metà tra animatori e coordinatori. Facevo fatica a richiamare gli animatori o comunque dirgli cosa fare perchè fino allo scorso anno eravamo allo stesso livello. Inoltre con certi animatori, conoscendoli da tempo, avevo instaurato un’amicizia, perciò essendo così in confidenza è poi anche difficile riprenderli. Poi io autoritaria faccio fatica ad esserlo… Inoltre ci sono state delle situazioni in cui non sapevo come comportarmi, dicevo proprio ‘’e ora che faccio?’’ fino allo scorso anno sarei potuta andare da un coordinatore di fronte a una difficoltà, ma ora la coordinatrice ero io! È vero.. non ero sola, infatti mi confrontavo spesso con le altre, ma non potevo continuare a fare affidamento solo su di loro, dovevo cavarmela anche da sola! Altra cosa che non mi piaceva proprio era che nemmeno gli animatori mi prendevano come punto di riferimento! Davvero pochi lo facevano, infatti in caso di bisogno si rivolgevano principalmente alle due più grandi. Credo che questo loro comportamento sia una conseguenza di come mi ponessi io. Io so di non aver dato sempre il massimo, so di non essermi sempre esposta e questo è perché io stessa non mi sentivo sicura di me.

Ma non ci sono state solo cose negative! Ci sono state anche sorprese positive, soprattutto per quanto riguarda le persone che hanno condiviso con me questa esperienza.

Partendo dai cooridinatori, mi sono trovata molto bene con Valeria, Nadia e Ilaria. Con loro ho anche fatto una convivenza in oratorio gli ultimi tre giorni di cre. È stato bello, ma davvero davvero tanto. Quando sto con loro c’è molto feeling, in molte cose ci assomigliamo e ci capiamo. Nadia per esempio l’ho conosciuta solo quest’anno eppure mi sono trovata subito benissimo con lei, mi sono subito sentita a mio agio, come se la conoscessi quanto le altre. Purtroppo dopo il cre tra impegni e vacanze ci siamo un po’ perse,ma sono sicura che appena ci rivedremo tutto tornerà come prima!

Anche per quanto riguarda gli animatori non mi sono legata a tutti. So che è normale visto che erano una trentina, però mi spiace che con molti non abbia instaurato proprio nulla. Con altri invece mi sono trovata bene, molti li conoscevo per gli scorsi cre e con loro era piuttosto difficile avere quel distacco coordinatore-animatore, ma già con quelli nuovi, i più piccoli, era più facile in quanto con loro non avevo instaurato nessun tipo di legame precedentemente.

In veste di coordinatrice ho dovuto fare da tutor di tirocinio a due di loro. Anche questa esperienza mi è piaciuta, pur portando con sé difficoltà. Erano due situazioni completamente diverse: un ragazzo lo conoscevo da anni, l’altro sapevo chi fosse perché da piccoli le nostre mamme erano amiche,ma di fatto né lui né io ci ricordavamo nulla, perciò era come se non ci conoscessimo, perciò per il primo temevo di non essere oggettiva per il fatto che fossimo amici, mentre per il secondo mi facevo problemi proprio perché non lo conoscevo e non sapevo bene come approcciarmi. Difficoltá a parte, durante il cre dovevo osservarli per poi fargli una valutazione finale. Temevo molto quella valutazione perché sapevo quanto per loro fosse importante, me lo dimostravano quasi quotidianamente e la cosa mi metteva solo che ansia. Poi per fortuna non sono andati male, perciò le valutazioni non sono state negative e alla fine il momento del verdetto finale è stato davvero bello. Lì sì che mi sentivo grande, una coordinatrice. Ho fatto ad entrambi un discorso in quanto ritengo che sia più utile un commento piuttosto che dei numeri, spero abbiano apprezzato, credo che a modo loro l’abbiano fatto.

Tirando le conclusioni direi che pur avendo sempre fatto il cre quest’anno mi sono sentita una novellina, alla fine tante cose erano nuove, il mio ruolo era nuovo, perciò in certe cose sono andata bene mentre in altre meno. Se l’anno prossimo rifarò questa esperienza la farò per riscattarmi, per dimostrare a me e agli altri che posso fare ancora di più, ma si vedrà…ora è presto per decidere i progetti della prossima estate!

A domani!😊

Mars✨

Riassumendo gli ultimi mesi: l’università!

Buonasera e buon inizio ottobre a tutti😘

Se vi state chiedendo o vi siete chiesti dove fossimo finite in questi ultimi mesi, per quanto mi riguarda, vi dirò che sono stati mesi ricchi di tante cose, ricchi di vita! Da quando è iniziato il secondo semestre a marzo ho sempre avuto qualcosa da fare, di conseguenza il tempo per scrivere era poco e quando lo avevo ero stanca, perciò preferivo rilassarmi un po’.

Ora che l’estate è finita (giusto oggi è ricominciata l’università) guardandomi indietro penso a quante cose sono successe in questi mesi. Ho incontrato tante persone, ho fatto nuove esperienze e mi sono sentita soddisfatta di chi sono diventata come in altri momenti mi sono arrabbiata con me stessa.

Per riassumere al meglio questi ultimi mesi ho deciso di scrivere più articoli, in modo da potermi concentrate su un tema diverso in ognuno di essi, perciò ogni giorno fino a esaurimento degli argomenti pubblicherò un articolo.

Partiamo dall’università: il secondo semestre è stato abbastanza diverso dal primo, l’ho vissuto proprio in modo diverso. Le materie erano Storia e didattica della storia, Psicologia dello sviluppo, Linguistica italiana e Sociologia dell’educazione. Se dovessi parlare dell’università facendo riferimento solo alle materie non avrei molte cose belle da dire… storia non mi è mai piaciuta, figuratevi se poi ho avuto un professore che praticamente non spiegava, Psicologia mi è sempre piaciuta,infatti ero carichissima per il corso,purtroppo però la maggior parte delle cose le avevo già fatte alle superiori prciò la curiosità veniva un pò meno. Nonostante questo però è stato il mio corso preferito: la professoressa era davvero brava a tenere le lezioni, infatti cercava di coinvolgerci facendoci vedere video o facendo esercitazioni. La più bella è stata l’intervista ai bambini. In breve in sostituzione a due libri avremmo dovuto intervistare dei bambini (io ho intervistato i miei cugini Simone e Mattia e Alissa, la cugina di Ilaria) e poi scrivere un commento alle interviste sulla base di quanto studiato. Mi è piaciuto come lavoro perché ho fatto qualcosa di diverso dal semplice studio, mi è sembrato di fare qualcosa di più concreto.

Sociologia è come se non l’avessi fatta… la prof non riuscivo proprio a seguirla, i libri erano abbastanza complicati,ergo non mi ricordo quasi nulla di quel corso..

Infine c’è linguistica… la materia in sé è abbastanza noiosa e ostica dal mio punto di vista, però ho almeno avuto un prof particolarmente appassionato alla materia che cercava di renderla più interessante…

Il semestre però non sì è limitato a questo: ho fatto un laboratorio di inglese di 10 lezioni, durante il quale ho conosciuto Rossella e Jessica, con la prima un pò ho legato, mi fa piacere stare con lei, è allegra e alla mano, però ci siamo frequentate poco, solo durante il laboratorio,magari col nuovo semestre Milli,Giuli ed io potremmo aggregarci a lei e alle sue amiche.. chissà..

Per quanto riguarda l’argomento ‘’amicizia’’, ho approfondito molto l’amicizia con Milli e Giuli e questo lo devo anche alle lezioni noiose che spesso ci permettevano di farci gli affari nostri. Non è molto bello da dire, lo so, però ho per lo meno trovato il lato positivo a questi corsi no? Le lezioni di sociologia le ho veramente passate a parlare con Milli! Ormai non appena la prof apriva bocca ci chiedevamo ‘’allora quale è l’argomento della nostra chiaccherata quotidiana😂?”

Ci siamo avvicinate di più anche perché mi hanno invitato da loro tre giorni ad aprile.. ho visto le loro amiche, le loro famiglie, le loro case, ma soprattutto la loro quotidianità: Milli con il suo cavallo Socrate e Giuli con il latino americano. Anche l’idea di una vacanza insieme ci ha unite ancora di più, ma insomma questi sono solo piccoli motivi, alla fine il principale è che essendo passati mesi dal nostro primo incontro siamo entrate sempre più in confidenza (anche se continuo a ringraziare i corsi noiosi ahaha)

Finite le lezioni arriva l’inizio della sessione estiva: sociologia l’ho data metà a aprile e metà a maggio (grazie di esistere parziali😍), per psicologia ho fatto il preappello a fine maggio (ho chiesto solo le lezioni perciò sono bastati gli appunti.. che sogno!!!! Avendo fatto le interviste non avevo nemmeno l’orale). Mancavano storia e linguistica.. belle toste (3 libri e 4 libri più dispensa). L’obiettivo era dare storia il 18 giugno(lo scritto), il 25 l’orale e il 10 linguistica. Era l’unico piano per evitare di darli a settembre, peccato che dovevo fare tutti i giorni per più di un mese 30/40 pagine al giorno tenendo conto che dovevo andare ancora qualche volta in università, al cre e altri impegni. Alla fine ho retto per 20 giorni e poi sono scoppiata, avevo bisogno di una pausa, anche perché oltre ai tanti impegni c’era la stanchezza di marzo, aprile e maggio visto che tra lezioni, laboratorio e piccole uscite ero più in giro che a casa. Quindi niente, ho dato lo scritto il 18 ma non mi sentivo pronta per l’orale, avrei avuto bisogno di qualche giorno in più.. qualcosa sapevo ma non volevo rischiarla, soprattutto perché era orale (ho sempre preferito gli scritti.. più tempo per pensare, all’orale devi essere reattiva, non puoi pensare troppo o aspettare),quindi niente, l’ho rimandato al 13 luglio. Il problema restava linguistica.. ero morta e avrei dovuto studiare ancora una quarantina di pagine al giorno. L’unica soluzione era rimandare a settembre (non c’erano altri appelli a luglio). Anche se per voi può sembrare una cavolata per me è stato difficile prendere questa scelta perché era da marzo che avevo questo piano in modo da avere poi due mesi e mezzo senza toccare libro, senza pensieri, solo libertà! Inoltre speravo di fare una piccola esperienza all’estero (altro mio grande grande sogno), ma purtroppo prendendo la decisione di spostare l’esame a settembre sarebbe andato tutto a rotoli. Ragionandoci a fondo ho capito che nonostante tutto fosse la scelta migliore. Testarda come sono non è stato facile perché quando mi fisso che voglio raggiungere una cosa se non ci riesco me la prendo molto, figuratevi poi se era un piano a cui aspiravo da mesi! Penso però che prendendo quella scelta sia cresciuta, ho deciso di non strafare, di prendermela con calma, accettare che avevo fallito e scegliere me, scegliere di riprendermi, perché davvero stavo prendendo l’esaurimento..

Così ho iniziato a lasciare da parte i libri per una settimana o poco più e mi sono dedicata completamente al Cre!

Ad un certo punto però era ora di riprendere in mano i libri se volevo passare l’esame orale di storia! Perciò a fatica, molta molta fatica, nei fine settimana e la mattina stavo a casa a studiare invece che andare al cre. Finalmente il 13 è arrivato e andato. Alla fine è stata anche una bella giornata! A fare l’esame con me c’era anche Rosella, perciò ho condiviso l’ansia con lei e una sua amica che mi ha presentata (molto carina devo dire, mi ha fatto piacere conoscerla) e poi è arrivata Milli a farmi una sorpresa! Sa quanto io sia in ansia per gli orali perciò è venuta a sostenermi, è stata davvero carina, ho apprezzato tanto, anche perché adoro le sorprese e sinceramente volevo quasi chiederle di venire, perciò è come se mi avesse letto nella mente😍 Già verso le 12:30 avevo finito! Finalmente quel peso se ne era andato! Il mio stomaco si era riaperto, perciò ho pranzato con Rossella e la sua amica e poi sono tornata! Ero davvero felice sul treno. Da quanto ero allegra, mi sarei messa a ballare se avessi potuto😂 Arrivata a casa poi sono andata direttamente al Cre. Sono stata su pochissimo, ma non ce la facevo a stare a casa nonostante mi fossi alzata alle 5! Ero carica, dovevo aumentare ancora di più la gioia e al cre ci sono riuscita perfettamente! Era venerdì perciò il giorno della storia e mi hanno incastrata per fare il cactus🌵😂 Ruolo inutilissimo, ma faceva ridere tutti, me compresa!

In conclusione, tirando le somme, mi mancava solo linguistica. Alla fine l’ho data a settembre, ma questa è una storia che racconterò più in là, prima voglio raccontarvi altri aspetti della mia estateee!!☀🌊🍹

Restate sintonizzati😏

Alla prossima😘

Mars✨

Buonasera a tutti quanti, 😘

avverto anticipatamente che questo sarà un articolo un po’ insolito, nel senso che apparirà più come un flusso di pensieri, ma ho deciso di condividerlo comunque con voi. È una raccolta di ragionamenti e resoconti che mi sono ritrovata a fare in orari notturni, oppure negli interminabili viaggi tra casa e quella che ormai è diventata la mia seconda casa.

Maggio, fino allo scorso anno, corrispondeva (insieme ai primissimi giorni di giugno) al momento in cui l’anno si concludeva, al momento in cui si tiravano le somme del lavoro svolto nei nove mesi e al momento in cui si facevano le medie delle diverse materie. Tuttavia, per me maggio non rappresentava solo questo, ma era anche il momento in cui mi prendevo una piccola pausa da tutto e tutti per ripensare a chi mi aveva accompagnato fino alla conclusione e alle esperienze vissute insieme, sia che fossero state positive che negative.

Anche quest’anno, nonostante io ora mi trovi all’università e che, quindi, io non stia giungendo alla conclusione (anzi, tutt’altro a esser sinceri, perché tra pochi giorni ha inizio la sessione estiva), ho però deciso di fermarmi e pensare a quello che sono stati per me questi mesi.

Questi mesi sono volati. Se penso a tutto quello che è successo in poco meno di 9 mesi mi sembra assurdo. Dire che sia stato un anno ricco di cambiamenti è un eufemismo: nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuove materie, nuove amicizie, insomma di costanti ce ne sono state ben poche. Tuttavia, tutte queste novità mi hanno solo che permesso di sperimentare e sperimentarmi. Sono stata inserita, per forza di cose, in situazioni in cui tutta la responsabilità ricadeva su di me o, comunque, in cui dovevo sapere arrangiarmi con le mie uniche risorse e capacità e devo dire che sono abbastanza soddisfatta perché ho saputo cavarmela. Anche dal punto di vista emotivo ho dovuto raggiungere una certa autonomia: i momenti di malinconia o di tristezza non spariscono per magia cambiando città, anzi nel mio caso non hanno fatto altro che moltiplicarsi, e il fatto che non ci siano più i famigliari e gli amici più stretti a farti da spalla ti porta obbligatoriamente a doverti saper gestire da solo. In poche parole, ho sperimentato i lati fantastici dell’autonomia, come la libertà di uscire e tornare senza dover avvertire della cosa qualcuno, ma anche quelli negativi e questo credo mi abbia fatto, inevitabilmente, crescere e maturare. Non dico che adesso io sia un’adulta, anzi mi sento ancora maledettamente incapace su molti fronti, però sicuramente non sono più la bambina timida che ero qualche anno fa.

Una cosa che mi preoccupava particolarmente nei mesi antecedenti al trasferimento era la solitudine, il non riuscire ad integrarsi e la paura di rimanere esclusa ed emarginata dalla vitalità della città. Anche sotto questo punto di vista posso ritenermi veramente soddisfatta, ma soprattutto IMMENSAMENTE FORTUNATA, perché sia in collegio che in università sono riuscita a crearmi un mio spazio. Infatti, ho un’ottima compagnia in entrambe le occasioni, compagnia che è stata in grado di cancellare tutti quei sintomi di malinconia che erano propri delle prime giornate di università. Sono persone solari, simpatiche, ma soprattutto disponibili e sempre con una parola di conforto per i momenti di crisi. A volte pur non conoscendo i dettagli o, ancora più in generale, non conoscendo la storia alla base del problema, ma solo vedendo il mio umore, sono in grado di sostenermi e di darmi l’energia necessaria per andare avanti e non abbattermi.

Per quanto riguarda gli studi, invece, si stanno dimostrando più complessi del previsto. Mi avevano avvertito, però si sa che finché non si prova una cosa sulla propria pelle ci si può credere, ma anche no. Nonostante l’impossibilità di avere più di un giorno di pausa dallo studio, penso (e spero) di poter continuare a reggere la pressione, specialmente grazie alla motivazione fortemente intrinseca che mi ha spinto ad iscrivermi e che mi sta spingendo ogni giorno ad aprire i libri e a non mollare.

Diciamo che fino ad ora mi sono concentrata molto sui lati positivi, ma purtroppo non esistono solo quelli, come per ogni genere di situazione ce ne sono anche di negativi. Innanzitutto la lontananza da casa. Molti non capiscono quanto sia brutto ogni domenica abbandonare i propri famigliari durante il pranzo tutti insieme, per scappare in fretta e furia a prendere un treno. Molti non capiscono quanto sia complesso gestire quelle pochissime ore in cui si resta “nei paraggi” per dedicarsi a tutte le persone a cui si vuole bene e alle passioni che uno cerca di continuare a coltivare (per esempio io sto proseguendo con le lezioni di danza moderna). L’avere poco tempo inevitabilmente porta a dover fare scelte e a dover privilegiare qualcosa. Purtroppo ciò genera inevitabilmente malinconia: innanzitutto per la tua vita di prima, perché sì quella che sto vivendo la considero una vita completamente nuova, una sorta di 2.0, ma soprattutto per le persone che magari non riesci a vedere per mesi, ma solo contattarle via messaggio. Certo, ci sono persone che costruiscono la loro intera relazione sul vivere a distanza, ma passare dal vedere queste persone tutti i giorni, salvo forse la domenica, al non vederle per settimane, capite anche voi che fa male. Questo è solo un esempio di lato negativo, ce ne sarebbero molti altri, come la quantità innumerevole di disagi che colpisce i viaggiatori, soprattutto per quanto riguarda il tempo infinito speso aspettando tra uno scambio e l’altro del treno. Questo rappresenta tutto tempo buttato, tempo che avresti potuto dedicarlo a persone e studio, ma difficilmente riuscirai ad ottimizzarlo.

E… niente, questo è quanto. Ho toccato vari argomenti, sperando di non essermi scordata nulla di fondamentale.

Buona giornata, 😘

Giugiu  🐼

Tra relax e inconvenienti in quel di Como

Buonasera,
Oggi vi racconterò di un’altra mia piccola gita. Destinazione: Como!
Io, Ilaria, Michelle e Noemi abbiamo deciso di fare un weekend via visto il ponte del primo maggio, perciò il 28 siamo partite.
Tra pre-partenza e arrivo nell’appartamento non so cosa sia stato meglio… no scherzo, assolutamente l’arrivo in appartamento, ma partiamo dalla partenza.
Come sempre ero in ritardo, ma dovendo prendere il tram non potevo permettermelo, perciò mentre io mi asciugavo i capelli mia mamma mi preparava il pranzo che puntualmente ho mangiato metà in macchina e metà sul treno😂
Arrivata sul tram (con l’ansia di aver dimenticato qualcosa) mi sono sentita una di quelle ragazze che vivendo sul tram fa di tutto😂 infatti ho finito di prepararmi: treccia, accessori e sistemazione zaino visto che ho buttato dentro tutto a caso.
A parte la corsa iniziale il viaggio è filato liscio e mi sono sentita pure super responsabile perché le altre non capendo nulla di treni mi hanno dato il compito di guidarle (idem al ritorno). Ammetto che ora mi sento molto agile e esperta del settore visto che prendo spesso treni. È proprio bello sentirsi il punto di riferimento anche se è solo per quale biglietto comprare o quale treno prendere o a quale stazione fare il cambio.
Ora la parte ostica: l’arrivo nell’appartamento.
Quando la signora che doveva darci le chiavi ci apre la porta ci ritroviamo in un piccolo atrio buio con scheletri di teste di animali appese su tutte le pareti.

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Ci dirigiamo poi verso un’ascensore così piccola da dover salire prima in due e poi in tre. Ilaria è salita con la proprietaria. Mentre salivano sentivamo le loro voci, ma a un certo punto silenzio tombale. Ci guardiamo e un attimo dopo prendiamo l’ascensore. Si aprono le porte e ci troviamo di fronte a due porte chiuse e ancora.. silenzio e poca luce. Chiamiamo Ilaria e parte la segreteria che dice ”spento o irraggiungibile”. Ho iniziato a provare la stessa sensazione che provavo quando leggevo dieci piccoli indiani e una persona spariva misteriosamente.
A un certo punto, dal piano sopra, ci chiama la signora dicendoci che a quanto pare l’ascensore si era fermata nel posto sbagliato, entriamo in casa, mi giro sulla destra per guardarmi attorno e vedo ciò:

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Dire spiazzata è poco, Michelle ha visto la mia faccia e ha detto che esprimeva già tutto.
Dopo ciò mica erano finite le sorprese: ci mettiamo al tavolo per pagare e scopriamo che il totale non era 155 ma 244. Abbiamo detto che a noi su booking usciva 155, ma è stato inutile perché la proprietaria ci ha detto che aveva stampato la mail di conferma della prenotazione e che se avessimo cliccato sul link della mail avremmo visto il totale giusto. Piccolo problema: se aprivi solo la mail il totale era 155 se aprivi il link 244. È una presa per i fondelli. È un modo palese per imbrogliare, ma cosa potevamo fare? Dove andavamo? Accettiamo a malincuore e ci dice che vuole la cauzione di 150€ ma solo su carta. Le diamo due carte ma nessuna funziona ergo siamo obbligate a chiamare una delle nostre mamme per farci dire il codice di un’altra carta. Mi offro volontaria e Ilaria dice ”Magari prima confrontiamoci” e io assai decisa ”ma ci confrontiamo a fare? Qualcuno deve chiamare i genitori per avere il codice e per me non è un problema”.Solo dopo che la proprietaria se ne fosse andata mi aveva detto che potevamo confrontarci per prendere in considerazione l’idea di tornare a casa e lì mi sono sentita abbastanza idiota, soprattutto perché fino a quel momento ero stata zitta, perciò per quale cavolo di motivo devo sempre parlare nelle uniche occasioni in cui devo tacere?!? Poi peró ho aggiunto che poteva benissimo essere chiara e dirlo ad alta voce visto che non ci ero arrivata, non ci vedevo nulla di male…
Altra cosa che mi è dispiaciuta è che nel momento in cui c’era la tipa eravamo alterate fino a un certo punto, quando se ne è andata invece abbiamo tirato fuori la nostra rabbia. Per carità, non mi sembrava giusto essere eccessivamente nervose nei suoi confronti, ma secondo me ci siamo fatte scivolare addosso molto la situazione..
Comunque dopo questo spiacevole inconveniente decidiamo di darci una mossa e sfruttare almeno i soldi che avevamo speso in più, perciò usciamo.
Abbiamo preso la funicolare che ci ha portate a Brunate per vedere il lago dall’alto. Servizio fotografico e si scende per la cena lungolago.

Il programma delle serata sarebbe dovuto essere tranquillo: comprare qualche schifezza alla Carrefur e guardare Amici però arrivate a casa altre sorprese ci aspettavano: cerchiamo di accendere la tele ma non riusciamo,finché non ci rendiamo conto che il telecomando è senza batterie😑 con dei tasti però riusciamo ad accenderla, impostiamo la lingua italiana, ma non c’era il segnale, controlliamo le spine e notiamo che non c’era il cavo dell’antenna😑. Ultima spiaggia: guardiamo Amici on demand utilizzando il Wi-Fi…indovinate un po’? Il Wi-Fi non andava😑
Per essere precise nemmeno due luci andavano, ma ormai non ci stupivamo più di nulla…
Abbiamo scritto alla proprietaria giusto per farle sapere che le nostre recensioni non sarebbero state positive per poi dare inizio alla parte più inquietante,ma allo stesso tempo divertente,del fine settimana.
Non so come sia partito tutto, ma abbiamo iniziato a cagarci sotto. Il felino steso che ci fissava, i rumori continui che non sapevamo da dove venissero, la sera stessa che porta tutto ciò che c’è di spaventoso, l’impatto iniziale che ci ha fatto apparire quel posto come misterioso e la grandezza del loft, il quale non avendo porte ci faceva sentire esposte e non al sicuro (c’era solo una porta prima delle scale, ma poi era tutto unito: scale, corridoio e tutte le altre stanze) …. insomma ci siamo ritrovate in 4 vicine vicine su un divano a chiederci come calmarci. Ci mancavano poi scherzetti vari per peggiorare il tutto. A pensarci ora credo che ci siamo fatte suggestionare un sacco da non so cosa, di certo abbiamo avuto diverse disavventure, ma queste dovrebbero portare rabbia, non paura.. va beh, fatto sta che è andata così e la mattina dopo quando ho visto che nessuno era sparito, ma tutte eravamo sopravvissute (a differenza di dieci piccoli indiani) ero felice di lasciare quel posto😂
La seconda giornata è stata tranquilla e priva di sorprese.
Dopo aver fatto colazione abbiamo fatto una passeggiata lungo il lago e devo dire che mi è piaciuta molto. Dal mio punto di vista il percorso era abbastanza caratteristico grazie alle presenza di balconi che davano sul lago e anche qui, ovviamente, servizi fotografici😂

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Siamo arrivate fino a Villa Olmo, ma abbiamo visto solo il giardino perché la stavano ristrutturando.

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Nel pomeriggio dopo aver mangiato un fantastico panino sotto il sole caldo (finalmente😍☀) abbiamo fatto un giro di mezz’ora in traghetto, dal quale abbiamo potuto ricevere qualche info sul posto:

  • Il lago è lungo 50 km ed è profondo 400 metri
  • Il monumento dei caduti che si poteva vedere lungo la costa è stato costruito con pietra del Carso in ricordo della prima guerra mondiale
  • La costruzione del tempio Voltiano è in onore di Alessandro Volta, colui che inventò la batteria
  • La funicolare Como-Brunate ha una pendenza del 50%
  • Tra le tante ville che abbiamo visto c’era:

La villa in cui soggiornò Mussolini prima di scappare in Svizzera

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Una villa con ascensore privata per raggiungere la strada principale

Due ville con funicolare privata per raggiungere la strada principale

Una villa con fontana, che ora però è solo un ristorante

Due hotel con una piscina a livello del lago ma con acqua potabile

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Prima di tornare a casa abbiamo fatto un giro nel centro di Como: Duomo con piazza, teatro sociale, ex casa del fascio e un’altra chiesa di cui non ricordo il nome. Anche in questo caso mi sentivo responsabile della situazione visto che guidavo le altre grazie all’aiuto della cartina(Avremmo potuto farcela anche senza visto che il centro è abbastanza piccolo,peró ero comunque soddisfatta di me perché riuscivo a orientarmi😂)

A un certo punto però ho dovuto però placare questo spirito da turista perché le altre erano stanche, perciò gelatino e si torna a casa!!

Tirando le conclusioni se avete voglia o bisogno di un weekend rilassante vi consiglio Como! Non è grandissimo, ma è una piccola chicca che si può assaporare in due giorni😉
Non ci sono chissà quante cose da visitare, ma sia il centro che il lungolago sono molto carini. Inoltre ciò che mi è piaciuto molto è il fatto che il lago sia circondato da colline, sulle quali c’erano tante casette e tante ville! E non intendo colline in lontananza che fanno da sfondo, ma colline vicine vicine al lago, tanto che, come vi ho detto, alcune case non hanno la strada fuori dalla porta per il terreno troppo pendente.

Questo è tutto!😉
A presto😘

Mars✨